Tevimbra, il cui principio attivo è Tislelizumab, è un medicinale antitumorale impiegato per il trattamento degli adulti affetti da carcinoma a cellule squamose dell’esofago in fase avanzata o metastatica o non-resecabile.
Tevimbra trova indicazione quando il trattamento antitumorale con medicinali a base di Platino non è stato sufficientemente efficace.
Il carcinoma dell’esofago è raro e Tevimbra è stato qualificato come medicinale orfano ( medicinale
utilizzato nelle malattie rare ) il 13 novembre 2020.
Tevimbra è somministrato per infusione in vena ogni tre settimane; il trattamento può continuare fino al peggioramento della malattia. In caso di comparsa di determinati effetti indesiderati
il medico può rinviare la somministrazione o, se tali effetti sono gravi, interrompere del tutto il
trattamento.
Il principio attivo contenuto in Tevimbra, Tislelizumab, è un anticorpo monoclonale, ossia una proteina concepita per bloccare un recettore denominato PD-1 presente sulla superficie di determinate cellule del sistema immunitario. Alcuni tipi di cancro sono in grado di
produrre proteine ( PD-L1 e PD-L2 ) che si legano al recettore PD-1 e bloccano l’attività delle cellule del sistema immunitario, impedendo loro di attaccare il cancro. Bloccando PD-1, Tislelizumab impedisce al cancro di disattivare tali cellule immunitarie, aumentando così la capacità del sistema immunitario di distruggere le cellule del tumore stesso.
Uno studio principale è stato effettuato su 512 adulti affetti da carcinoma a cellule squamose
dell’esofago avanzato o metastatico che era peggiorato dopo il trattamento con chemioterapia a base
di Platino. I pazienti trattati con Tevimbra sono vissuti in media per 8,6 mesi rispetto a quelli trattati
con altri medicinali antitumorali ( Paclitaxel, Docetaxel o Irinotecan ), che hanno vissuto in media per 6,3 mesi.
L’effetto indesiderato più comune di Tevimbra ( che può riguardare più di 1 persona su 5 ) è stato
l’anemia. Altri effetti indesiderati comuni ( che possono riguardare più di 1 persona su 10 ) comprendono ipotiroidismo ( insufficiente attività della ghiandola tiroidea ), tosse, eruzione cutanea, prurito, stanchezza e appetito ridotto.
Gli effetti indesiderati gravi più comuni ( che possono riguardare fino a 1 persona su 10 ) comprendono anemia e infezione polmonare.
Tevimbra è risultato efficace nel migliorare il tempo di sopravvivenza dei pazienti affetti da carcinoma a cellule squamose dell’esofago avanzato o metastatico precedentemente sottoposti a chemioterapia a base di Platino.
Gli effetti indesiderati del medicinale sono stati considerati gestibili e comparabili a quelli di medicinali antitumorali analoghi. Pertanto, l’Agenzia europea per i medicinali, EMA, ha deciso che i benefici di Tevimbra sono superiori ai rischi. ( Xagena2023 )
Fonte: EMA, 2023
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