Vulvodinia
Fluorochinoloni
Xagena Mappa
Xagena Newsletter

Loqtorzi a base di Toripalimab nel trattamento del carcinoma nasofaringeo e del carcinoma a cellule squamose dell’esofago


Loqtorzi, che contiene il principio attivo Toripalimab, è un medicinale antitumorale usato negli adulti per trattare:

- carcinoma nasofaringeo ( cancro del nasofaringe ) recidivante e non candidabile a chirurgia o radioterapia, o metastatico. È impiegato in associazione a Cisplatino e Gemcitabina, e chemioterapia );

- carcinoma a cellule squamose dell’esofago ( cancro esofageo ). Viene impiegato quando il cancro è in stadio avanzato e non può essere asportato chirurgicamente, si è ripresentato o è metastatico. È usato in associazione ai medicinali chemioterapici Cisplatino e Paclitaxel.

Loqtorzi è somministrato una volta ogni 3 settimane come infusione in vena. L’infusione dura 60 minuti per la prima dose e, a condizione che il medicinale sia ben tollerato, 30 minuti per le dosi successive. Il trattamento deve continuare per un periodo massimo di 24 mesi.
Il medico può rinviare la somministrazione delle dosi in caso di comparsa di determinati effetti indesiderati o interrompere definitivamente il trattamento in presenza di determinati effetti indesiderati gravi o in caso di peggioramento della malattia.

Il principio attivo di Loqtorzi, Toripalimab, è un anticorpo monoclonale che si lega a PD-1, presente sulle cellule del sistema immunitario denominate cellule T. Le cellule cancerogene possono produrre proteine, PD-L1 e PD-L2, che si legano a questo recettore e bloccano l’attività delle cellule T, impedendo loro di attaccare il cancro. Legandosi al recettore, Toripalimab impedisce a PD-L1 e PD-L2 di bloccare le cellule T, aumentando quindi la capacità del sistema immunitario di distruggere le cellule cancerogene.

Uno studio principale è stato condotto su 289 adulti con carcinoma nasofaringeo metastatico o recidivante localmente avanzato che non erano stati sottoposti a trattamento per la malattia recidivante o metastatica. Ai pazienti è stato somministrato Loqtorzi o placebo, ciascuno in associazione a Gemcitabina e Cisplatino. I soggetti trattati con Loqtorzi hanno vissuto in media 21,4 mesi senza peggioramento della malattia, rispetto agli 8,2 mesi dei soggetti che hanno ricevuto placebo. Inoltre, le persone che hanno ricevuto placebo hanno vissuto in media 33,7 mesi; per le persone che hanno ricevuto Loqtorzi non è stato possibile calcolare il tempo di sopravvivenza perché un numero inferiore di persone era deceduto durante il periodo di follow-up.

Un secondo studio principale ha coinvolto 514 adulti con carcinoma a cellule squamose dell’esofago recidivante o metastatico che non erano stati sottoposti a trattamento sistemico per malattia recidivante o metastatica. Lo studio ha confrontato l’effetto di Loqtorzi con quello del placebo, entrambi somministrati in associazione a Paclitaxel e Cisplatino. I soggetti che hanno ricevuto Loqtorzi hanno vissuto in media 17,7 mesi, mentre quelli trattati con placebo hanno vissuto in media 12,9 mesi. Il tempo medio vissuto dalle persone prima che la malattia peggiorasse è stato di 5,7 mesi con Loqtorzi e di 5,5 mesi con placebo.

Loqtorzi è comunemente associato a effetti indesiderati legati all’attività del sistema immunitario, che possono causare infiammazione degli organi e dei tessuti dell’organismo e possono essere gravi. La maggior parte di tali effetti cessa con un trattamento adeguato o con l’interruzione del trattamento con Loqtorzi.

Gli effetti indesiderati più comuni di Loqtorzi in associazione a chemioterapia a base di Platino, quali Cisplatino ( che possono riguardare più di 1 persona su 10 ), comprendono anemia, leucopenia, neutropenia, trombocitopenia, nausea, vomito, appetito ridotto, eruzione cutanea, stanchezza, risultati anormali degli esami della funzionalità epatica, ipotiroidismo, stipsi, neuropatia, colite, febbre, tosse, prurito, clearance della creatinina ridotta e iponatriemia.

Nelle persone con carcinoma nasofaringeo o carcinoma a cellule squamose dell’esofago che si è ripresentato o si è diffuso, Loqtorzi si è dimostrato efficace nell’aumentare il tempo di vita prima che la malattia peggiorasse, sebbene per il cancro esofageo la differenza fosse modesta. È stato inoltre riscontrato un aumento del tempo di vita complessivo delle persone affette da queste forme di cancro. Gli effetti indesiderati di Loqtorzi sono simili a quelli di altri medicinali antitumorali che hanno come bersaglio PD-1 e sono considerati gestibili con misure appropriate.
Pertanto, l’Agenzia europea per i medicinali, EMA, ha deciso che i benefici di Loqtorzi sono superiori ai rischi. ( Xagena2024 )

Fonte: EMA, 2024

XagenaMedicina_2024



Indietro