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Fotivda, un inibitore VEGF, nel carcinoma a cellule renali avanzato


Fotivda è un farmaco per il trattamento dei pazienti adulti affetti da carcinoma a cellule renali ( RCC ) avanzato.
Fotivda può essere utilizzato in pazienti precedentemente non-trattati o in quelli la cui malattia è progredita nonostante il trattamento con un altro medicinale che agisce in modo diverso.
Fotivda contiene il principio attivo Tivozanib.

Fotivda è disponibile in capsule ( 890 e 1 340 mg ). La dose abituale è una capsula da 1 340 mg una volta al giorno per tre settimane, seguita da un periodo di riposo di 7 giorni in cui il paziente non assume alcuna capsula.
I pazienti devono continuare a ripetere questo ciclo di 4 settimane fino a quando non si manifesta una progressione della malattia o gli effetti indesiderati diventano inaccettabili.
Se il paziente sperimenta effetti indesiderati gravi, il medico può decidere di passare alle capsule a dosaggio più basso ( 890 mg ) o di interrompere il trattamento.

Il principio attivo contenuto in Fotivda, Tivozanib, funziona bloccando l’attività di proteine note come VEGF, che stimolano la formazione di nuovi vasi sanguigni. Bloccando questa proteina, Tivozanib interrompe la formazione dei nuovi vasi sanguigni necessari al tumore, interrompendone pertanto l’irrigazione sanguigna e riducendo la crescita tumorale.

Uno studio principale condotto su 517 pazienti affetti da carcinoma a cellule renali avanzato che si era ripresentato o diffuso in altre parti del corpo ha dimostrato che Fotivda può arrestare il peggioramento della malattia.
In questo studio, i pazienti che assumevano Fotivda hanno vissuto più a lungo senza peggioramento della malattia ( 12 mesi ) rispetto a quelli che hanno ricevuto un altro medicinale approvato, Sorafenib ( 9 mesi ).

L’effetto indesiderato grave più importante di Fotivda è l'ipertensione. Gli effetti indesiderati più comuni sono ipertensione ( in quasi la metà dei pazienti ) e alterazioni della voce, stanchezza e diarrea ( in circa un quarto dei pazienti ).

I pazienti non devono assumere l’erba di San Giovanni ( un preparato di erboristeria usato per curare la depressione ) durante il trattamento con Fotivda.

Uno studio principale ha evidenziato che Fotivda ha aumentato di circa 3 mesi il tempo necessario perché la malattia peggiori rispetto a un altro medicinale approvato, Sorafenib.
Gli effetti indesiderati più comuni associati a Fotivda sono considerati gestibili, sebbene possano incidere sulla qualità di vita del paziente. Nel complesso, tali effetti indesiderati sono in linea con quelli previsti per un medicinale della sua classe ( inibitori VEGF ). ( Xagena2017 )

Fonte: EMA, 2017

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