Darzalex, il cui princio attivo è Daratumumab, è un medicinale utilizzato per il trattamento degli adulti con mieloma multiplo e amiloidosi da catene leggere ( AL ) ( una malattia del sangue in cui depositi di proteine
anomale, denominate amiloidi, si accumulano e causano danni nei tessuti e negli organi ).
Mieloma multiplo
Nei pazienti con mieloma multiplo di recente diagnosi Darzalex è usato:
- in associazione con Lenalidomide e Desametasone o con Bortezomib, Melfalan e
Prednisone nei pazienti non-idonei al trapianto autologo di cellule staminali. Bortezomib, Lenalidomide e Melfalan sono utilizzati per il trattamento del mieloma multiplo, mentre Desametasone e Prednisone inibiscono il sistema immunitario;
- in associazione con Bortezomib, Lenalidomide e Desametasone o con Bortezomib, Talidomide e Desametasone nei pazienti idonei al trapianto autologo di cellule staminali.
Nei pazienti con mieloma multiplo trattato precedentemente Darzalex è usato:
- in associazione con Desametasone più Lenalidomide o Bortezomib;
- in associazione con Pomalidomide e Desametasone quando la malattia non è migliorata con
Lenalidomide in associazione con gli inibitori del proteasoma, o quando la malattia è ricomparsa dopo almeno due terapie con questi medicinali;
- da solo se la malattia è ricomparsa o il paziente non è migliorato dopo il trattamento con medicinali antitumorali ( inclusi gli inibitori del proteasoma ) e immunomodulatori.
Amiloidosi da catene leggere
Nell’amiloidosi da catene leggere, Darzalex è indicato per i pazienti con diagnosi recente ed è
impiegato in associazione con Ciclofosfamide, Bortezomib e Desametasone.
Il mieloma multiplo e l’amiloidosi da catene leggere sono rari e Darzalex è stato qualificato come medicinale orfano ( medicinale utilizzato nelle malattie rare ) il 17 luglio 2013 per il mieloma multiplo e il 25 maggio 2018 per l'amiloidosi da catene leggere.
Darzalex viene somministrato come infusione in vena o come iniezione sottocutanea. La dose
raccomandata dipende dalla modalità di somministrazione, mentre la frequenza di somministrazione
dipende dagli altri medicinali con i quali è utilizzato. Il trattamento inizia generalmente con una dose di Darzalex una volta la settimana. Prima e dopo il trattamento con Darzalex, ai pazienti vengono somministrati medicinali per ridurre il rischio di reazioni. Se il paziente lamenta reazioni gravi correlate all’infusione, è possibile rallentare la velocità dell’infusione stessa o interrompere il trattamento.
Il principio attivo di Darzalex, Daratumumab, è un anticorpo monoclonale progettato per legarsi alla proteina CD38, presente in grandi quantità sui globuli bianchi anomali del
mieloma multiplo e dell’amiloidosi da catene leggere. Legandosi alla CD38 su queste cellule,
Daratumumab stimola il sistema immunitario a eliminare i globuli bianchi anomali.
Studi clinici
- Mieloma multiplo trattato precedentemente
Daratumumab in monoterapia è stato esaminato in due studi principali su un totale di 196 pazienti con mieloma multiplo che non aveva mostrato risposta o si era ripresentato dopo almeno due trattamenti comprendenti un inibitore del proteasoma e un medicinale immunomodulatore. La misura principale dell’efficacia era la percentuale di pazienti nei quali si riscontrava risposta al trattamento ( misurata in base alla scomparsa o a una riduzione pari ad almeno il 50% di una proteina riscontrata nelle cellule del mieloma multiplo ). In uno studio circa il 29% ( 31 su 106 ) dei pazienti trattati con Daratumumab alla dose raccomandata ha risposto al trattamento, rispetto al 36% ( 15 pazienti su 42 ) dell’altro studio. In questi studi Daratumumab non è stato confrontato con altri trattamenti. Daratumumab in associazione con Desametasone e Lenalidomide o Bortezomib è stato esaminato in altri due studi principali condotti su pazienti con mieloma multiplo che non aveva mostrato risposta o si era ripresentato dopo il trattamento con altri medicinali. La misura principale dell’efficacia era il periodo intercorso prima di un peggioramento della malattia.
Nel primo di questi studi, condotto su 569 pazienti, il 78% dei soggetti trattati con Daratumumab e Desametasone più Lenalidomide non ha evidenziato un peggioramento della malattia per un periodo di 18 mesi, rispetto al 52% di quelli trattati con Desametasone più Lenalidomide.
Nel secondo studio, condotto su 498 pazienti, il 61% dei soggetti trattati con Daratumumab e Desametasone più Bortezomib non ha evidenziato un peggioramento della malattia per un periodo di 12 mesi, rispetto al 27% di quelli trattati con Desametasone più Bortezomib.
Daratumumab in associazione con Pomalidomide e Desametasone è stato esaminato in 304 pazienti con mieloma multiplo la cui malattia era ricomparsa o non aveva risposto ad almeno un precedente
trattamento con Lenalidomide e un inibitore del proteasoma. In questo studio, i pazienti che hanno
ricevuto questa associazione non hanno evidenziato un peggioramento della malattia per un periodo di circa 12 mesi, rispetto ai 7 mesi dei pazienti che hanno ricevuto un’associazione di solo
Pomalidomide e Desametasone.
Un altro studio, condotto su 522 pazienti con mieloma multiplo che non aveva mostrato risposta o si
era ripresentato dopo un precedente trattamento, ha evidenziato che Daratumumab in associazione con Pomalidomide e Desametasone per iniezione sottocutanea non era meno efficace di Daratumumab in associazione con Pomalidomide e Desametasone per infusione in vena: la malattia ha evidenziato una risposta nel 41% ( 108 su 263 ) dei pazienti trattati con l’iniezione e nel 37% ( 96 su 259 ) di quelli trattati con l’infusione.
- Mieloma multiplo di recente diagnosi
Daratumumab, somministrato in associazione con Desametasone e Lenalidomide, è stato confrontato con Desametasone più Lenalidomide in pazienti con mieloma multiplo di recente diagnosi non-idonei al trapianto autologo di cellule staminali. Lo studio è stato condotto su 737 pazienti; il 70% dei pazienti trattati con Daratumumab e Desametasone più Lenalidomide non ha mostrato un peggioramento della malattia per un periodo di 36 mesi, rispetto al 39% di quelli trattati con Desametasone più Lenalidomide.
Daratumumab, in associazione con Bortezomib, Melfalan e Prednisone, è stato confrontato con Bortezomib, Melfalan e Prednisone in uno studio su 706 pazienti con mieloma multiplo di recente diagnosi non-idonei al trapianto autologo di cellule staminali. Dopo circa 28 mesi dall’avvio dello studio il 70% ( 246 su 350 ) dei pazienti trattati con Daratumumab in associazione con gli altri tre medicinali non presentava un peggioramento della malattia, rispetto al 49% ( 174 su 356 ) di quelli trattati con Bortezomib, Melfalan e Prednisone.
Daratumumab è stato altresì esaminato in due studi su pazienti idonei al trapianto autologo di cellule staminali. Nel primo studio, condotto su 1 085 pazienti, Daratumumab in associazione con Bortezomib, Talidomide e Desametasone è stato confrontato con l’associazione di Bortezomib, Talidomide e Desametasone senza Daratumumab. In entrambi i casi sono stati eseguiti quattro cicli di trattamento prima del trapianto e due successivamente. A 100 giorni dal trapianto tutti i segni del mieloma risultavano assenti all’esame in circa il 29% dei pazienti trattati con l’associazione comprendente Daratumumab e nel 20% di quelli trattati solo con Bortezomib, Talidomide e Desametasone. Il secondo studio ha riguardato 709 adulti che hanno ricevuto Bortezomib, Lenalidomide e Desametasone in associazione con Daratumumab o Bortezomib, Lenalidomide e Desametasone senza Daratumumab, entrambi somministrati per 4 cicli prima e 2 cicli dopo il trapianto. I pazienti che hanno ricevuto la combinazione con Daratumumab hanno continuato a ricevere Daratumumab come trattamento di mantenimento con Lenalidomide, mentre quelli che hanno ricevuto Bortezomib, Lenalidomide e Desametasone senza Daratumumab hanno ricevuto un trattamento di mantenimento con Lenalidomide da solo. Circa 48 mesi dopo l’inizio dello studio, il 14% ( 50 su 355 ) dei pazienti che avevano ricevuto la combinazione con Daratumumab ha presentato un peggioramento della malattia rispetto al 29% ( 103 su 354 ) dei pazienti che hanno ricevuto Bortezomib, Lenalidomide e Desametasone senza Daratumumab.
- Amiloidosi da catene leggere
Daratumumab in associazione con Ciclofosfamide, Bortezomib e Desametasone è stato confrontato con un’associazione di Ciclofosfamide, Bortezomib e Desametasone in uno studio su 388 pazienti con amiloidosi da catene leggere di recente diagnosi. La misura principale dell’efficacia era la risposta al trattamento determinata misurando i livelli di proteine anomale nel sangue per rilevarne la diminuzione. Circa il 53% dei pazienti che hanno ricevuto la terapia di associazione con Daratumumab ha ottenuto risultati normali all’esame del sangue, rispetto a circa il 18% dei pazienti che hanno impiegato Ciclofosfamide, Bortezomib e Desametasone.
Effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati più comuni di Daratumumab ( che possono riguardare almeno 1 paziente su 5 ) sono reazioni da infusione o iniezione, stanchezza, debolezza ( in seguito a somministrazione endovenosa ), febbre, nausea, diarrea, stipsi, edema periferico, tosse, infezioni delle vie respiratorie superiori ( quali infezioni del naso e della gola ), respirazione difficoltosa ( in seguito
a somministrazione endovenosa ), neutropenia, anemia, trombocitopenia e neuropatia sensoriale periferica ( danni a carico dei nervi delle braccia e delle gambe ).
Effetti indesiderati gravi sono infezione polmonare, bronchite, infezione delle vie respiratorie superiori, edema polmonare, sepsi, influenza, febbre, disidratazione, diarrea e fibrillazione
atriale e sincope.
Approvazione
L’Agenzia europea per i medicinali ha deciso che i benefici di Darzalex sono superiori ai rischi.
Darzalex in monoterapia è risultato efficace nel trattamento del mieloma multiplo nei pazienti la cui malattia era progredita benché avessero assunto almeno altri due medicinali.
Inoltre, Darzalex impiegato in associazione con Desametasone più Lenalidomide o Bortezomib o insieme a Pomalidomide e Desametasone è risultato efficace nei pazienti che avevano ricevuto altri trattamenti per il mieloma multiplo. Darzalex utilizzato in associazione con Lenalidomide e Desametasone o con Bortezomib, Melfalan e Prednisone è risultato efficace nel trattamento di pazienti con mieloma multiplo di recente diagnosi non-idonei al trapianto autologo di cellule staminali; Darzalex in associazione con Bortezomib, Talidomide e Desametasone o Bortezomib, Lenalidomide e Desametasone ha apportato un beneficio nei pazienti idonei a tale trapianto.
Inoltre, Darzalex, in associazione con il trattamento standard a base di Ciclofosfamide, Bortezomib e Desametasone, ha aumentato l’efficacia di questo trattamento nei pazienti con amiloidosi da catene leggere di recente diagnosi.
I pazienti con mieloma multiplo e amiloidosi da catene leggere hanno a disposizione opzioni
terapeutiche limitate e Darzalex, che agisce in modo diverso rispetto ai trattamenti esistenti, ha
rappresentato un’alternativa al momento dell’approvazione.
Gli effetti indesiderati di Darzalex sono considerati accettabili e gestibili. ( Xagena2024 )
Fonte: EMA, 2024
XagenaMedicina_2024