Cejemly a base di Sugemalimab nel trattamento del carcinoma polmonare non-a-piccole cellule metastatico


Cejemly, il cui principio attivo è Sugemalimab, è un medicinale antitumorale impiegato negli adulti per il trattamento del carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) metastatico. Trova indicazione in associazione con la chemioterapia a base di Platino.
Cejemly non viene usato quando le cellule tumorali presentano determinate alterazioni che interessano i geni denominati EGFR, ALK, ROS1 o RET, in quanto tali alterazioni possono ridurre l’efficacia del medicinale.

Cejemly è somministrato per infusione in vena nell’arco di 60 minuti ogni 3 settimane. Il trattamento con Cejemly deve continuare fino a quando cessa di essere efficace. Il medico può interrompere il trattamento se si dovessero manifestare determinati effetti indesiderati o interromperlo definitivamente a causa di determinate reazioni avverse gravi.

Il principio attivo di Cejemly, Sugemalimab, è un anticorpo monoclonale concepito per legarsi a una proteina denominata PD-L1 presente in alcune cellule tumorali. Le cellule tumorali utilizzano PD-L1 per legarsi a determinati recettori sulla superficie delle cellule T ( cellule del sistema immunitario ). Ciò blocca l’attività delle cellule T e impedisce loro di attaccare la neoplasia. Legandosi alla proteina PD-L1 presente sulle cellule tumorali, Sugemalimab impedisce loro di bloccare l’attività delle cellule T. Tale azione aumenta la capacità del sistema immunitario di distruggere le cellule tumorali.

Uno studio principale ha riscontrato che Cejemly aumenta il tempo di sopravvivenza delle persone affette da carcinoma polmonare non-a-piccole cellule metastatico senza peggioramento della malattia. Lo studio ha riguardato 479 persone con tumore al polmone non-a-piccole cellule metastatico senza alterazioni dei geni EGFR, ALK, ROS1 o RET. I pazienti sono stati trattati con Cejemly o placebo, somministrati ciascuno in associazione con chemioterapia a base di Platino. Le persone a cui era stato somministrato Cejemly hanno vissuto in media 9 mesi prima del peggioramento del cancro rispetto ai 5 mesi delle persone a cui era stato somministrato placebo. Nel complesso, le persone a cui era stato somministrato Cejemly in associazione con chemioterapia hanno vissuto circa 25 mesi, mentre quelle a cui era stato somministrato placebo in associazione con chemioterapia hanno vissuto circa 17 mesi.

Gli effetti indesiderati più comuni di Cejemly ( che possono riguardare più di 1 persona su 10 ) comprendono anemia, aumento dei livelli di aminotransferasi, eruzione cutanea, iperlipidemia, iperglicemia, iponatremia, ipokaliemia, proteinuria, dolore addominale, stanchezza, artralgia, ipoestesia, ipotiroidismo e ipocalcemia.

Cejemly è inoltre comunemente associato a effetti indesiderati dovuti all’attività esercitata sugli organi dal sistema immunitario. La maggior parte di tali effetti cessa con una terapia adeguata o dopo la sospensione o l’interruzione definitiva del trattamento con Cejemly.

Uno studio principale ha dimostrato che, se usato insieme alla chemioterapia a base di Platino, Cejemly incrementa il tempo in cui le persone affette da carcinoma polmonare non-a-piccole cellule metastatico vivono senza che la malattia peggiori, nonché la durata di vita complessiva. Gli effetti indesiderati di Cejemly sono simili a quelli osservati con altri medicinali che agiscono sulla proteina PD-L1 e che sono utilizzati in associazione con chemioterapia. Pertanto, l’Agenzia europea per i medicinali, EMA, ha deciso che i benefici di Cejemly sono superiori ai rischi. ( Xagena2024 )

Fonte: EMA, 2024

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