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Adcetris per il trattamento degli adulti con linfoma di Hodgkin o linfoma anaplastico a grandi cellule sistemico


Adcetris è un medicinale contenente il principio attivo Brentuximab vedotin.

Adcetris trova impiego nel trattamento degli adulti con linfoma di Hodgkin ( HL, un tipo di tumore che si sviluppa dalle cellule ematiche del sistema linfatico, una componente del sistema immunitario ) quando le cellule tumorali sono CD30-positive ( ossia quando presentano sulla propria superficie una proteina denominata CD30 ).
Adcetris è indicato: quando il tumore si ripresenta o non ha risposto a un trapianto autologo di cellule staminali ( un trapianto di cellule emopoietiche ); quando i pazienti sono stati sottoposti a trapianto autologo di cellule staminali ma sono considerati maggiormente a rischio di recidiva del tumore o di assenza di risposta al relativo trattamento; quando il tumore si ripresenta o non ha risposto ad almeno altre due terapie e il trapianto autologo di cellule staminali o la polichemioterapia non sono indicati.

Adcetris può anche essere impiegato per il trattamento del linfoma anaplastico a grandi cellule sistemico ( sALCL, un tumore CD30-positivo di un tipo di globuli bianchi denominati linfociti T ), se il tumore si ripresenta o non ha risposto ad altri trattamenti.

Poiché il numero di pazienti affetti da linfoma di Hodgkin e da linfoma anaplastico a grandi cellule sistemico è basso, le malattie sono considerate rare e Adcetris è stato qualificato come medicinale orfano ( medicinale utilizzato nelle malattie rare ) il 15 gennaio 2009.

Adcetris è disponibile come polvere da ricostituire in una soluzione per infusione ( iniezione goccia a goccia in vena ).
La dose raccomandata è di 1.8 mg per kg di peso corporeo somministrata per infusione endovenosa nell’arco di 30 minuti ogni tre settimane.
I pazienti devono essere monitorati durante e dopo l’infusione per rilevare l’eventuale insorgenza di effetti indesiderati; inoltre è necessario controllare i valori dell’emocromo completo prima della somministrazione di ogni dose di Adcetris.
Il trattamento deve continuare per un periodo fino a un anno a meno che non si abbia peggioramento della malattia o comparsa di effetti indesiderati gravi.
Il medico può sospendere o interrompere il trattamento o ancora ridurre la dose se il paziente sviluppa determinati effetti indesiderati gravi.

Il principio attivo di Adcetris, Brentuximab vedotin, è costituito da un anticorpo monoclonale anti-CD30. Legandosi a MMAE ( MonoMetil Auristatina E ), una molecola citotossica ( in grado di uccidere le cellule ), l’anticorpo monoclonale trasporta tale molecola fino alle cellule tumorali CD30-positive; una volta penetrato in tali cellule, impedisce loro di riprodursi e, di conseguenza, le cellule tumorali muoiono.

Nel linfoma di Hodgkin, Adcetris è stato esaminato in uno studio principale condotto su 102 pazienti con linfoma di Hodgkin CD30-positivo, che erano stati precedentemente sottoposti a trapianto autologo di cellule staminali e nei quali il tumore era ricomparso o non aveva risposto a un precedente trattamento.
Sono stati, inoltre, forniti dati relativi a 40 pazienti con linfoma di Hodgkin CD30-positivo, nei quali il tumore era ricomparso o non aveva risposto ad almeno due precedenti terapie. Tali pazienti non potevano sottoporsi a un trapianto autologo di cellule staminali o a polichemioterapia.
Adcetris è stato anche confrontato con placebo in 329 pazienti con linfoma di Hodgkin CD30-positivo che erano stati sottoposti a trapianto autologo di cellule staminali e presentavano un rischio maggiore di progressione o recidiva del tumore.

Per quanto concerne il linfoma anaplastico a grandi cellule sistemico, Adcetris è stato esaminato nell’ambito di uno studio principale condotto su 58 pazienti affetti dalla malattia nei quali il tumore si era ripresentato o non aveva risposto al trattamento.

Nel primo studio sul linfoma di Hodgkin e in quello sul linfoma anaplastico a grandi cellule sistemico, entrambi su pazienti in cui la malattia si era già ripresentata o non vi era stata risposta al trattamento, la principale misura dell’efficacia era la percentuale di pazienti in cui si era avuta una risposta parziale o completa al trattamento.
La risposta al trattamento era valutata tramite scansioni del corpo e dati clinici dei pazienti. Si ha risposta completa quando il paziente non presenta segni di tumore.

Nel secondo studio sul linfoma di Hodgkin ( in pazienti a maggior rischio di progressione o recidiva della malattia ), la principale misura dell’efficacia era il tempo durante il quale gli stessi pazienti avevano vissuto senza peggioramento della malattia.

Nel primo studio sul linfoma di Hodgkin, il 75% dei pazienti ( 76 su 102 ) ha risposto in maniera parziale o totale al trattamento.
Si è osservata una risposta completa nel 33% dei pazienti ( 34 su 102 ).
I dati relativi ai 40 pazienti hanno evidenziato che il 55% dei soggetti ( 22 su 40 ) ha risposto al trattamento. Nel 23% di questi pazienti (9 su 40 ) si è osservata una risposta completa.

Nel secondo studio sul linfoma di Hodgkin ( in pazienti a maggior rischio di recidiva della malattia ) il tempo medio durante il quale i pazienti hanno vissuto prima che la malattia peggiorasse era di circa 43 mesi per quelli trattati con Adcetris, a fronte di circa 24 mesi per i pazienti cui era stato somministrato placebo.
Il beneficio è rimasto invariato nei pazienti seguiti per 3 anni.

Nello studio relativo al linfoma anaplastico a grandi cellule sistemico, l’86% dei pazienti ( 50 su 58 ) ha risposto al trattamento in maniera parziale o totale; la risposta è stata completa nel 59% dei soggetti ( 34 su 58 ).

Gli effetti indesiderati gravi osservati con Adcetris sono polmonite ( infezione polmonare ), altre infezioni ( tra cui varicella e herpes zoster ), sindrome da sofferenza respiratoria acuta ( un’affezione in cui infiammazione e presenza di liquido nei polmoni provocano difficoltà di respirazione ), mal di testa, neutropenia ( basso numero di globuli bianchi nel sangue ), trombocitopenia ( basso numero di piastrine ), costipazione, diarrea, vomito, febbre, neuropatia periferica motoria ( danni al sistema nervoso che causano difficoltà nella coordinazione dei movimenti ) e neuropatia periferica sensoriale ( danni al sistema nervoso che incidono sulla sensibilità a livello di mani e piedi ), iperglicemia ( elevati livelli di glicemia ), polineuropatia demielinizzante ( un disturbo neurologico caratterizzato da una graduale e crescente debolezza e dalla perdita di sensibilità a livello di gambe e braccia ), sindrome da lisi tumorale ( una complicanza potenzialmente letale dovuta alla degradazione delle cellule tumorali ) e sindrome di Stevens-Johnson ( una reazione allergica potenzialmente mortale a carico della cute e delle mucose ).
Gli effetti indesiderati più frequenti sono neuropatia periferica sensoriale o motoria, affaticamento, nausea, diarrea, neutropenia, vomito, febbre, infezioni e tosse.

Adcetris non deve essere usato assieme a Bleomicina ( un altro medicinale per il trattamento dei tumori ) poiché questa combinazione è dannosa per i polmoni.

Il Comitato scientifico ( CHMP ) dell'EMA ( European Medicines Agency ) ha osservato che, benché le informazioni disponibili fossero limitate e non vi fossero studi di confronto tra Adcetris e un trattamento di controllo, il medicinale è stato considerato benefico per i pazienti affetti da linfoma di Hodgkin e linfoma anaplastico a grandi cellule sistemico nei quali si era registrata una ricomparsa del tumore o che non avevano risposto a un trattamento.
In questi soggetti, che in generale hanno scarsi risultati e per i quali non sono disponibili trattamenti adeguati, Adcetris potrebbe costituire una cura o permettere l’erogazione di trattamenti potenzialmente curativi.
Inoltre, la somministrazione di Adcetris a pazienti sottoposti a trapianto di cellule staminali e a rischio di progressione o recidiva del tumore ha fatto registrare un evidente beneficio clinico.
Il Comitato ha inoltre osservato che il profilo di sicurezza generale di Adcetris è risultato accettabile in questi pazienti.
Pertanto, il CHMP ha deciso che i benefici di Adcetris sono superiori ai suoi rischi.

Adcetris ha ottenuto una approvazione condizionata. Ciò significa che sono attese ulteriori informazioni sul medicinale, in particolare sui suoi effetti nel lungo termine, tra cui la durata della risposta e la sopravvivenza del paziente, necessarie per confermare il rapporto rischio-beneficio favorevole. ( Xagena2016 )

Fonte: EMA, 2016

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